Francesco Romizi, assessore del Comune di Arezzo, ha deciso di aderire a sette dei referendum organizzati dal Comitato promotore iniziative popolari referendarie e legislative con il sostegno a tutti o alcuni dei referendum di Radicali italiani, Partito Socialista Italiano, SEL, Lasciatecientrare, Antigone, Forum Droghe, Prendiamo la parola, Senza confine, A buon diritto, Lega per il divorzio breve, Associazione Luca Coscioni, Uaar, Associazione Radicale Antiproibizionisti.
“Ho aderito ai referendum su Lavoro e immigrazione per abrogare quelle norme discriminatorie che ostacolano il lavoro e il soggiorno regolare degli stranieri; sul Divorzio breve per eliminare l’inutile obbligo di tre anni di separazione prima di poter chiedere il divorzio; sull’ 8xmille per lasciare allo Stato le quote di chi non esprime una scelta; sulla Custodia cautelare per limitare il carcere preventivo, cioè prima della sentenza di condanna, ai soli reati gravi; su Droghe: niente carcere per fatti di lieve entità per eliminare quelle norme che riempiono inutilmente le carceri e paralizzano la giustizia; sull’Ergastolo per abolire il carcere a vita ed ottenere una pena detentiva che abbia la finalità di rieducare il condannato; su Responsabilità civile dei magistrati perché i cittadini possano ottenere dal magistrato, e in tempi rapidi, il giusto risarcimento dei danni a seguito di irregolarità e ingiustizie da loro subite”.
“La mia adesione – conclude Romizi – è in primo luogo la sottolineatura dell’importanza dell’istituto democratico del referendum come strumento di partecipazione popolare alle scelte legislative. Uno strumento che oggi assume ancora maggior valore considerando il rapporto, sempre più problematico, tra cittadini e istituzioni. Entrando poi nel merito dei singoli quesiti referendari, questi rappresentano questioni sociali e civili per le quali ho sempre “lottato” prima da esponente dell’associazionismo oggi da rappresentante delle Istituzioni. E penso, in modo particolare, ai diritti dei carcerati e dei migranti”.
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